Il riscaldamento a pavimento è un speciale sistema di riscaldamento degli ambienti domestici, e non solo di quelli, che ha origini antichissime, che si fanno risalire, addirittura, agli egizi e ai romani. La tecnica si fonda su un principio molto semplice: la trasmissione, vale a dire, mediante propagazione, del calore che promana dal pavimento all’ambiente sovrastante. Intorno alla seconda metà del ‘900, complici, tra l’altro, le difficoltà d’approvvigionamento energetico del periodo antecedente la ricostruzione, nonchè la facilità con cui i pannelli radianti venivano inseriti nelle solette prefabbricate dei pavimenti, numerosi paesi, specie in nord Europa, adottarono questi speciali sistemi di riscaldamento a fini per lo più domestici.
Ciò che s’osservò, tuttavia, fu un incremento dei disturbi di salute in capo ad individui che abitavano in locali riscaldati in codesta maniera: dall’innalzamento della pressione arteriosa alle continue emicranie, dai problemi di ordine cardiocircolatorio alla sudorazione eccessiva ed altrimenti inspiegabile. Sebbene non fosse possibile affermare con certezza l’esistenza di un nesso di causalità tra il riscaldamento a pavimento e simili disturbi di salute, la produzione subì comunque, un po’ ovunque, una netta battuta d’arresto, per ritornare in auge, con sistemi ben più garantiti e collaudati, soltanto in tempi recenti, con la crisi energetica degli anni ’70.
Il meccanismo di funzionamento è estremamente semplice, e dà risultati ottimali, in termini di risparmio energetico – sempre che l’immobile, s’intende, sia ben isolato – ed un effetto al tatto estremamente piacevole. In pratica, un sistema di tubazioni ad alta resistenza termica viene impiantato al di sotto del pavimento. Sulla parte inferiore i tubi poggiano su speciali pannelli isolanti volti ad impedire inutili dispersioni di calore verso il basso o attenuazioni della propagazione calorifera per il contatto con sorgenti d’umidità. Nei tubi circola un fluido caldo mantenuto, in genere, intorno alla temperatura di 35°- 40°, ma che può variare a seconda delle esigenze di chi abita l’ambiente e delle condizioni climatiche del momento. Il calore emesso dal fluido si propaga nell’ambiente per irraggiamento: dalle tubazioni al pavimento, dal pavimento alla stanza. É interessante osservare che un impianto del genere può fungere da riscaldamento in inverno e raffreddamento d’estate, mediante l’impiego, in tale ultima ipotesi, di un liquido refrigerato mantenuto alla temperatura di 15°- 18° circa.