Com’è noto, il fotovoltaico rappresenta una forma di tecnologia deputata alla produzione di energia economica, pulita e tendenzialmente inesauribile, originariamente impiegata nell’ambito dei programmi spaziali e soltanto in tempi recenti, in concomitanza con i primi, reali, problemi connessi all’esaurimento di combustibili fossili, considerata ed apprezzata anche per finalità connesse al consumo domestico, agricolo ed industriale. Il meccanismo di funzionamento del fotovoltaico si fonda sulla conversione in energia elettrica continua del calore che promana dalle radiazioni solari, senza che siano necessarie, all’uopo, strumentazioni meccaniche intermedie di alcun genere (turbine e simili).
Perché ciò accada è necessario che la radiazione solare sia filtrata da un materiale semiconduttore, il silicio, in genere, che ha lo scopo, al contempo, di canalizzare gli elettroni per la produzione dell’energia e di impedire la dispersione del calore.
Un impianto fotovoltaico è costituito da celle in grado di produrre 1,5 Watt di potenza alla temperatura media di 25°C. Dette celle vengono collegate tra di loro, in linea di massima, in serie da 36 a comporre un modulo, o pannello fotovoltaico, come altrimenti lo si suole definire. Più pannelli possono poi essere ulteriormente collegati in forma di stringe, a seconda del fabbisogno energetico che sono chiamati a soddisfare.
Una volta prodotta, l’energia fotovoltaica viene quindi trasformata in energia elettrica e trasferita all’utenza finale mediante appositi dispositivi il cui insieme è noto con l’acronimo di BOS (Balance of System). É interessante osservare che simili dispositivi nascono dotati di contatori che funzionano in maniera opposta rispetto a quelli cui siamo avvezzi, poiché si tratta, in tal caso, di comunicare all’Ente erogatore non già quanta energia l’utente abbia consumato, bensì quanta ne abbia prodotto.
Tenuto conto di quanto detto, è bene chiarire che, per quanto somiglianti, i pannelli fotovoltaici sono cosa diversa dai pannelli solari termici, essendo questi ultimi preordinati alla sola produzione dell’acqua calda per finalità domestiche, sfruttando l’energia termica prodotta dal sole.