Ammortamento impianto fotovoltaico

Ammortamento impianto fotovoltaicoQuando ci si riferisce all’ammortamento di un impianto fotovoltaico si intende generalmente il periodo con cui ci si sarà ripagati la spesa per acquistare e installare l’impianto. Un impianto fotovoltaico ha una vita assicurata di circa 30 anni, anche se in pratica dura molto di più. Il costo totale dell’impianto per la sua intera vita si calcola sommando la spesa per l’acquisto, per l’installazione, per il collaudo, per ile assicurazioni e i permessi, il costo di manutenzione, il noleggio del contatore. Si consideri anche che gli incentivi elargiti vanno detratti dai conti delle spese, e la stessa cosa dicasi sul guadagno sulla bolletta o l’eventuale ricavo sulla vendita energetica.

Il risparmio che un impianto ci farà ottenere dipende dal tipo di impianto in questione, dai materiali con cui è stato prodotto, dall’inclinazione dei pannelli, dal fatto se ci siano o meno inseguitori solari, dalla potenza, dalle eventuali ombreggiature. Se l’impianto è di 2 kWp e l’impianto è situato al nord dell’Italia si stima un risparmio sulla bolletta che va dai 300 ai 600 euro all’anno. Nel sud Italia si può arrivare a un risparmio di più di 700 euro. Quindi approssimatamente si può dire che un impianto può essere ammortizzato, ovvero si può considerato ripagato da solo entro un periodo che va da 6 a 10 anni.

In linea di massima una famiglia di 4 persone necessita di un impianto di circa 30 metri quadrati e producente una potenza di 3 kW. Un impianto medio può costare sui 7.000 euro a kW, senza calcolare l’IVA, quindi per un impianto madio di 3 kW si può arrivare a spendere intorno ai 23.000 euro. Per un impianto parzialmente integrato si possono ricevere dal GSE 0,44 euro per kWh prodotta. Quindi con un impianto simile si può risparmiare intorno ai 2100-2800 euro l’anno, calcolando il risparmio sulla bolletta e i ricavi sulla rivendita di energia.

Impianto fotovoltaico

Impianto fotovoltaicoTecnicamente, un impianto fotovoltaico è un aggregato di moduli fotovoltaici (complessi di celle FV) deputato alla trasformazione dell’energia solare in energia elettrica continua. Si tratta di una  tecnologia sempre più richiesta anche dal mercato dell’utenza domestica, in ragione dell’evidente risparmio di costi che essa determina, nel medio e nel lungo periodo, sulle bollette elettriche, dei numerosi incentivi statali a sostegno dell’installazione di pannelli fotovoltaici nell’edilizia privata  (detrazioni fiscali, maggiorazioni tariffarie etc) e degli indubbi benefici sulla salute del pianeta.

A seconda del meccanismo di funzionamento dell’impianto fotovoltaico, si parla di impianti ad isola, slacciati dalla rete energetica e destinati all’esclusivo soddisfacimento dell’utenza finale; ed impianti collegati alla rete elettrica, o grid connected, dotati di un sistema di trasmissione del surplus energetico alla rete e di un duplice contatore in grado di computare sia l’energia in entrata (dalla rete all’utenza) che quella in uscita (dall’utenza alla rete).

Ciascun impianto a isola si compone di quattro elementi: il campo fotovoltaico, che raccoglie l’energia mediante i moduli adeguatamente rivolti in direzione della luce solare; il regolatore di carica, che gestisce l’energia solare accumulata nel sistema; la batteria di accumulo, che serve ad immagazzinare l’energia prodotta per reimpiegarla nelle fasi  di stallo; e l’inverter, infine, che ha la funzione di convertire la corrente continua prodotta dal modulo fotovoltaico in corrente alternata destinata alla rete elettrica mediante l’impiego di un sofisticato software.

Per quanto concerne gli impianti connessi alla rete, invece, anch’essi  dispongono di un campo fotovoltaico e dell’inverter, ma hanno in più un sistema di connessione con cavi alla rete elettrica ed un complesso meccanismo di protezione e di controllo del sistema in conformità alla normativa vigente in materia.

Ogni impianto ha una durata media di 25 – 30 anni ed occupa in genere una superficie pari ad 8 m² per ogni KWp prodotto, che, nel caso degli impianti BIPT (Building Integrated Photo Voltaics), possono essere disposti modo da ottimizzare lo spazio sulle superfici o nei profili esterni degli edifici (pareti, tetti e infissi).