Con l’espressione “energie rinnovabili” ci s’intende riferire a quelle fonti di produzione energetica caratterizzate da una tendenziale inesauribilità nel tempo. Esistono in natura risorse energetiche, altrimenti dette convenzionali – poiché convenzionalmente e storicamente identificate come “le risorse energetiche” per eccellenza – che sono contraddistinte da una disponibilità limitata nel tempo e nello spazio.
Non tutti i paesi, in altri termini, non tutti allo stesso modo, per lo meno, dispongono di simili fonti di approvvigionamento energetico, ed in ogni caso, per quanto abbondanti possano essere in determinati luoghi, esse sono comunque destinate ad andare incontro ad un inesorabile processo di progressivo esaurimento. Si pensi a risorse quali il carbone, il gas, il petrolio, e più in generale ai combustibili fossili, e a quali conseguenze, sulle sorti dell’economia mondiale, stia producendo il razionamento operato negli ultimi anni da parte dei maggiori paesi importatori dovuto, in primo luogo, al prosciugamento dei giacimenti.
Proprio in ragione di questo profilo legato alla loro “non rinnovabilità”, si suole contrapporre i combustibili fossili alle cosiddette risorse rinnovabili, fonti energetiche connotate, all’opposto, da una disponibilità in natura in quantità non predeterminate, o quantificabili, e tendenzialmente inesauribili. Rientrano tra le specie di “energia rinnovabile” anzitutto l’energia idroelettrica, che sfrutta l’energia cinetica prodotta dalla caduta delle masse d’acqua in quota per convertirla in energia elettrica, mediante l’impiego di apposite turbine; l’energia prodotta dalle biomasse, residui agricoli, scarti industriali, reflui d’allevamento e rifiuti urbani trasformati a fini energetici (bioenergia); l’energia solare, nella duplice applicazione del solare termico e della tecnologia fotovoltaica; e ancora, l’energia eolica, a partire dalla forza dei venti, quella delle maree, delle onde e quella prodotta dalla crosta terrestre (energia geotermica).
Ad esse andrebbe aggiunta, a dovere di completezza, l’energia nucleare, prodotta dalla fissione degli atomi di torio, uranio e plutonio e tuttavia, a tal riguardo la Commissione Europea, ha avuto modo di pronunziarsi di recente escludendone la natura rinnovabile, almeno ai fini del conseguimento degli obiettivi del pacchetto clima-energia noto come 20-20-20 (il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020 con riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica e aumento dell’efficienza energetica del 20%).