Quando si parla di fonti energetiche, si suole operare una grande distinzione a monte, sulla base della disponibilità in natura, tra fonti non rinnovabili e fonti rinnovabili. Le prime, le fonti non rinnovabili, vale a dire, sono caratterizzate da una presenza limitata nel tempo e nello spazio. Si tratta, entrando più nel dettaglio, dei combustibili fossili, risorse originatesi dalla decomposizione di sostanze organiche la cui produzione richiede millenni e che, pertanto, appaiono destinate ad esaurirsi con il trascorrere del tempo.
La maggior parte del fabbisogno energetico mondiale oggi, è soddisfatto mediante l’impiego di risorse non rinnovabili quali il petrolio o il gas naturale. Il problema, com’è noto, è che la domanda di combustibili fossili, che ad oggi arriva a ricoprire l’80% dell’intero fabbisogno mondiale, è destinata a superare la quantità di risorse disponibili, in un inesorabile processo di progressivo esaurimento dei giacimenti energetici.
Per quanto la comunità scientifica paia concorde nel ritenere che, perché una simile catastrofe economica e sociale si realizzi, dovranno passare ancora dei decenni, tuttavia la sola idea che i combustibili fossili possano esaurirsi è di per sé sufficiente a provocare un innalzamento incontenibile dei prezzi delle materie prime. Da qui il rinnovato interesse dei governi nazionali e degli operatori industriali verso le risorse energetiche rinnovabili, così chiamate poiché presenti, in natura, in misura tendenzialmente inesauribile. Tra tali fonti d’approvvigionamento energetico si suole includere anzitutto le radiazioni solari, immediatamente sfruttabili in forma d’energia termica mediante l’impiego di pannelli solari per riscaldare acqua o altri fluidi, o quali medium da convertire in energia elettrica, nel caso dell’impiego di speciali pannelli fotovoltaici.
Ad un analogo processo di conversione sono sottoposte le biomasse, sostanze organiche di origine animale o vegetale opportunamente trattate al fine di ottenerne energia elettrica o chimica. E ancora, rientrano tra le fonti rinnovabili, il vento, da cui si ricava la cosiddetta energia eolica, le maree, la crosta terrestre, direttamente impegnata nella produzione dell’energia geotermica, l’acqua (energia idraulica) e, secondo alcuni, il nucleare, sebbene la Commissione Europea ne abbia, proprio di recente, negato la qualifica di fonte rinnovabile.