Quando, nel fondo di una vallata, scorgiamo da lontano un parco eolico, il pensiero, ammettiamolo pure, non può che andare alle disperate e dolcissime lotte di Don Chisciotte contro i giganti delle colline. Le turbine eoliche sono in effetti, a ben vedere, null’altro che la versione moderna degli antichi mulini a vento.
Si tratta di enormi torri bianche su cui insistono sistemi di due o tre pale rotanti che vengono mosse al passaggio del vento. Su ciascuna turbina, poi, è presente un apposito generatore, preposto alla conversione dell’energia prodotta dal vento in energia elettrica, oltre ad un sofisticato meccanismo di controllo della velocità della rotazione. Si suole, in effetti, distinguere le turbine eoliche in due principali specie: quelle ad asse orizzontale il cui rotore viene orientato parallelamente alla direzione del vento; e quelle ad asse verticale – estremamente rare, in ragione del minor potenziale energetico, a fronte delle grande dimensioni della struttura – capaci di sfruttare la direzione del vento, quale che sia, senza che sia necessario intervenire meccanicamente per orientarne il senso di marcia. Le pale della turbina sono leggermente arcuate sul lato superiore, così da ottimizzare l’effetto dell’attrito del vento ed aumentare la velocità di movimento. Al passaggio del vento, la pala ruota producendo energia che viene incanalata verso uno speciale dispositivo – il generatore – e trasformata in energia elettrica.
Sebbene gli impianti tradizionali siano in genere collocati sulla terra ferma, proficui risultati, ancora in via sperimentale, si stano avendo dall’eolico off-shore, turbine installate ad alcune miglia di distanza dalle coste, nel bel mezzo del mare o di laghi, con l’idea è quella di sfruttare al meglio le forti raffiche di vento presenti in tali aree. Le prossime applicazioni di tali genere d’impianti pare si avranno in Spagna, Norvegia, dove sorgerà il più grande impianto di eolico off-shore al mondo, e nel Regno Unito, dove, in esecuzione del programma Clipper’s Britannia Project, entro il 2020 pare verrà costruito un impianto capace di soddisfare l’intero fabbisogno energetico relativo alle utenze domestiche del paese.