Come qualsiasi altra installazione industriale i pannelli fotovoltaici sono apparati che necessitano di manutenzione ordinaria. Infatti sono sottoposti ogni giorno dell’anno a pioggia con tutte le sue impurità, vento e residui dovuti agli uccelli. La polvere e l’inquinamento atmosferico a poco a poco si accumulano sulla superficie delle lastre e secondo gli esperti questo può causare una diminuzione della produzione di energia elettrica fino alla metà del normale rendimento. La ditta fornitrice dei pannelli saprà indicarvi ogni quanto pulirli (a seconda anche dell’inclinazione che questi hanno), e in che modo farlo, di solito è la ditta stessa che provvede a questo tipo di mantenimento.
Ci sono diversi metodi di pulizia per i pannelli. Alcuni usano lunghe lance a idrogetto, alte anche fino a oltre 10 metri, che spruzzano acqua trattata con determinati prodotti fin sopra i pannelli sui tetti. Usano anche delle speciali spazzole munite di un’apposita micro-fibra.
I professionisti del mestiere usano un’acqua che ha subito un processo di osmosi per non lasciare tracce di sapone, minerali o calce. L’acqua utilizzata è completamente pura: demineralizzata, deionizzata e addolcita.
Un prodotto commercializzato per la pulizia dei pannelli si chiama Solar Cleaner e permette la pulizia profonda dei pannelli solari mediante il rilascio di un prodotto antistatico che rende più difficile a polvere e smog di attaccarsi ai pannelli.
La NASA ha progettato anche speciali pannelli fotovoltaici autopulenti, questi sono ricoperti da una speciale lamina di vetro o di plastica con determinati sensori che rilevano lo sporco, e una volta attivati, provocano una carica elettrica che espelle la polvere al di fuori del pannello. Questa tecnica è stata utilizzata per la pulizia dei pannelli solari che trasportano veicoli e robot nelle missioni spaziali. I costi di manutenzione sono così parecchio ridotti. La pulizia è automatica e non richiede acqua o qualsiasi tipo di movimento meccanico.