La tecnologia fotovoltaica, detto in breve, si fonda sulla conversione della luce solare in energia elettrica continua, senza che siano necessari, all’uopo, l’impiego di combustibili fossili in via d’esaurimento quali carbone, gas naturale o petrolio. I vantaggi che discendono dall’impiego di una simile forma d’energia, ormai sono noti a tutti. A parte l’indubitabile servizio reso alla salute del pianeta, poiché l’energia prodotta è pulita e non implica l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, un risparmio economico tutt’altro che indifferente, se si pensa alla velocità con cui aumenta il costo del petrolio a barili ogni giorno ( basta tenere d’occhio l’indicatore dei prezzi del distributore sotto casa). Si aggiunga a ciò la moltiplicazione degli incentivi statali per promuovere il graduale passaggio dell’utenza, sia pubblica che privata, al fotovoltaico, con possibilità non soltanto di risparmiare sulla bolletta elettrica, ma, di più, di lucrarci sopra rivendendo all’Ente gestore il surplus energetico prodotto. Fin qui tutto bene, il punto è, come iniziare? Quanto costano i pannelli fotovoltaici?
Com’è chiaro, non essendoci prezzi di mercato imposti, non è possibile stabilire a priori una cifra precisa. Il costo, infatti, dipende da una serie di variabili: anzitutto si deve aver riguardo alla la dimensione dell’impianto, ed in secondo luogo il tipo di applicazione necessaria e di installazione richiesta. Si consideri, dunque, e con i dovuti margini di variazione, che in media un impianto stand alone, non connesso alla rete elettrica, vale a dire, può costare anche intorno ai 10.000 euro, Iva esclusa, laddove il costo di realizzazione di un impianto grid connected chiavi in mano si aggira intorno ai 7.000 euro per KWp, Iva esclusa. Si tratta, com’è chiaro, di un investimento nel lungo periodo che non solo verrà interamente coperto, grazie al risparmio sulle bollette energetiche, ma che porterà, se l’impianto opera in regime di cessione alla rete elettrica, il conseguimento di una seconda entrata di non poco conto derivante dalla vendita dell’energia prodotta in eccedenza.