Collaudo impianto fotovoltaico

Collaudo impianto fotovoltaicoIl collaudo di un impianto fotovoltaico è la fase finale dell’installazione dell’impianto e consiste in vari test attuati sull’impianto che servono come garanzia del corretto funzionamento dello stesso. Solitamente provvede a collaudare l’impianto la stessa ditta installatrice dell’impianto, coi relativi tecnici di fiducia. Essi provvederanno a rilasciare l’adeguata documentazione comprovante il corretto funzionamento dell’apparato. Il collaudo dell’impianto è necessario per poter ottenere il rilascio dei permessi del GSE e le relative tariffe  come incentivi del Conto energia.

Al termine dei lavori  d’installazione quindi si provvederà al collaudo, indispensabile per l’utente in quanto se si verificano delle disfunzioni di funzionamento l’utente subirebbe una mancata o ridotta resa dell’impianto, con conseguente riduzione del guadagno. Le verifiche tecniche funzionali dovranno essere effettuate non durante le ore più calde e neanche in giorni afosi. Il collaudo dovrà comprovare che ci siano radiazioni minime di 600 a metro quadrato, che l’irraggiamento dell’impianto sia stabile e che i moduli non siano sporchi.

Il collaudo richiederà un esame visivo comprovante che l’impianto sia a norma nei materiali, nel progetto, nel posizionamento. Si passerà quindi  alla verifica dei cavi e dei conduttori coi relativi test sulla resistenza di isolamento, sulla continuità elettrica, sulle masse…ecc. Si effettueranno prove sulla conversione statica e verifiche tecnico-funzionali. Mediante una sonda piranometro si valuterà una cella campione misurandone i relativi dati: potenza, perdite termiche, irraggiamento.

E’ importante che le misurazioni in questione siano effettuate tutte simultaneamente. Inoltre, occorre anche misurare la temperatura dei pannelli fotovoltaici (il lato posteriore), così da poter applicare i coefficienti correttivi alla potenza erogata a seconda della temperatura.

Per effettuare i collaudi sia la normativa della CEI che il GSE richiedono l’uso di strumenti appositi e di alta precisione. Essi infatti non permettono di utilizzare misuratori di potenza comuni o semplici solarimetri. La Norma CEI 82-25 impone di adoperare per il collaudo un piranometro a termo pila  proibendo l’utilizzo di solarimetri comunemente reperibili sul mercato. Per tutti questi motivi il collaudatore vorrà essere altamente qualificato e competente per eseguire il suo compito secondo le normative vigenti.

Cella fotovoltaica

Cella fotovoltaicaLa cella fotovoltaica è quell’elemento base per la costruzione di un modulo fotovoltaico. Lo scopo della cella fotovoltaica è quello di convertire l’energia luminosa del sole direttamente in energia elettrica.

La cella fotovoltaica, un componente progettato per convertire l’energia solare in elettricità, si basa su un fenomeno fisico chiamato effetto fotovoltaico, che prevede la produzione di una forza elettromotrice per azione di un flusso luminoso che incide sulla superficie della cella. La cella fotovoltaica più comune è costituito da un sottile strato di un materiale semiconduttore composto principalmente di silicio con un certo grado di purezza, che una volta esposto alla luce solare assorbe i fotoni di luce con un’energia sufficiente a provocare il salto degli elettroni, spostandoli dalla loro posizione originale verso la superficie illuminata. Con lo spostamento degli elettroni con carica negativa si causa la comparsa di buchi o lacune con cariche positive.

Poiché gli elettroni tendono a concentrarsi sul lato della piastra dove cade la luce solare, si genera un campo elettrico con due zone distinte: la zona negativa nel lato dove gli elettroni si son posizionati, e la zona positiva sul lato opposto, con zone senza elettroni. Se entrambe le zone sono elettricamente collegate mediante dei connettori legati a entrambi i lati della piastra con squilibrio elettrico, questo provoca una forza elettromotrice o differenza di potenziale, creando infine la tanto richiesta corrente elettrica. Questa corrente continua è generata in un processo costante durante il periodo in cui la luce del sole agisce sul lato sensibile della lamina.

Approssimativamente ogni cella fornisce circa 0,5 volt. Le celle possono essere collegate in serie o in parallelo. Se vengono collegate in serie aumentano notevolmente il voltaggio, visto che si somma il voltaggio di ogni singola cella a quella delle altre. Se invece si collegano in parallelo la tensione rimarrà costante ma si otterrà un aumento dell’amperaggio.

Campo fotovoltaico

Campo fotovoltaicoUn campo fotovoltaico è formato da moltissimi moduli fotovoltaici collegati in parallelo tra loro e in serie, generalmente su una vasto appezzamento di terreno piano. Anche grandi tetti o parcheggi possono essere usati come campi fotovoltaici. La potenza prodotta è di almeno 1 Mw e l’estensione minima solitamente non scende sotto i 3 ettari. L’impatto ambientale di questi impianti è pressoché nullo perché non danneggiano l’ambiente, ne creano rumore alcuno. I campi fotovoltaici permettono una resa fotovoltaica ed elettrica sommamente maggiore.

I campi fotovoltaici italiani più convenienti sono al sud, dove l’irraggiamento solare è maggiore. Inoltre devono essere terreni senza vincoli paesaggistici, vicini a strade principali e a linee elettriche. I pannelli possono essere anche inclinati, generalmente di 30° per pannelli fissi.

Quando si collegano in serie vari moduli fotovoltaici si crea una stringa fotovoltaica che genera una tensione elettrica pari alla somma dei singoli moduli fotovoltaici. Per la creazione di un buon campo fotovoltaico è importante che non ci siano zone d’ombra che impediscano il flusso della corrente, in quanto anche solo una zona d’ombra parziale in mezzo ai moduli può creare l’interruzione del flusso di corrente del resto dei moduli.

In Spagna, a Casabermeja, è stato creato un campo fotovoltaico con 150 inseguitori solari distribuiti su una superficie di 26.000 metri quadrati.

Queste macchine, sviluppate dal Consiglio Superiore d’Investigazione Scientifica (CSIC), producono il 40% in più di energia elettrica all’anno (un guadagno di circa 5.000 euro all’anno), al costo di soli 3 € l’anno per la manutenzione.

Questi “girasoli elettrici” utilizzano un sistema idraulico invece dei soliti motori elettrici. Il sistema gestisce un totale di 10 unità di 35 metri quadrati ognuna, tutte le volte che entra in funzione. In termini ambientali l’impianto eviterà l’emissione di 430 tonnellate annue di anidride carbonica, 2.200 chili di anidride solforosa e 2.800 chili di ossidi di azoto.

Assicurazione fotovoltaico

Assicurazione fotovoltaicoDi solito che vuol far fronte più agilmente alla spesa non indifferente di un sistema fotovoltaico si affida ad istituti di credito in grado di elargire un finanziamento o un mutuo fotovoltaico. In tali casi si provvede quindi anche alla stipulazione di un assicurazione sull’impianto fotovoltaico.

Visto il costo dell’impresa infatti, è giusto pensare a come garantirla e salvaguardarla da guasti, danni accidentali, o malfunzionamenti imprevisti futuri. L’assicurazione permette di proteggere l’impianto da tutti questi problemi. La convenienza si riscontrerà qualora uno di questi imprevisti ci causasse un mancato reddito o un reddito ridotto che causi l’impossibilità della vendita dell’energia. Si indennizzerà quindi il valore dell’impianto a seguito di guasti o altri problemi. Le assicurazioni coprono solitamente anche inconvenienti quali: eventi atmosferici rovinosi come  alluvioni e terremoti, furto, danneggiamento per vandalismo e sabotaggi, incendi, esplosioni…ecc.

Maggiori saranno i rischi da cui vorremo proteggere l’impianto e maggiore sarà il costo dell’assicurazione. Alcune assicurazioni coprono anche dal rischio di perdita degli incentivi statali o della GSE in casi di mancata produzione energetica. Ci sono coperture assicurative anche per i danni causati in fase di montaggio, utili alle aziende installatrici, oppure per i difetti di fabbricazione o le sovratensioni elettriche.

Il costo medio dell’assicurazione di un impianto fotovoltaico può essere incluso tra 100 e più di 200 euro annui a seconda di vari fattori: del tipo di impianto in questione (integrato, semi-integrato, posizionato a terra o sul tetto), della posizione geografica essa (influisce sui fenomeni naturali potenzialmente dannosi), delle franchigie e i limiti di indennizzo, della compagnia assicurativa in questione.

Il costo della polizza assicurativa per impianti solari può godere di comode riduzioni se ci vengono elargite sovvenzioni per convenzioni, o accordi quadro. In loro presenza è possibile la riduzione dei costi e del premio minimo per le singole coperture.

Alcune assicurazioni fotovoltaiche potrete trovarle ai seguenti siti:

http://www.solaritalia.com/assicurazione_rischi_Impianti_fotovoltaici.htm

http://www.ubibanca.com/assicurazione-impianto-fotovoltaico

fotovoltaico@mercidolci.it

http://www.zoraassicurazioni.com/index.php?option=com_content&task=view&id=53&Itemid=47

http://www.zurich.com/italia/newsepress/ZurichxEnergia/Prodotti.htm#tre

http://www.consorziocaes.org/doc/schede_pres/ifo.pdf

Ammortamento impianto fotovoltaico

Ammortamento impianto fotovoltaicoQuando ci si riferisce all’ammortamento di un impianto fotovoltaico si intende generalmente il periodo con cui ci si sarà ripagati la spesa per acquistare e installare l’impianto. Un impianto fotovoltaico ha una vita assicurata di circa 30 anni, anche se in pratica dura molto di più. Il costo totale dell’impianto per la sua intera vita si calcola sommando la spesa per l’acquisto, per l’installazione, per il collaudo, per ile assicurazioni e i permessi, il costo di manutenzione, il noleggio del contatore. Si consideri anche che gli incentivi elargiti vanno detratti dai conti delle spese, e la stessa cosa dicasi sul guadagno sulla bolletta o l’eventuale ricavo sulla vendita energetica.

Il risparmio che un impianto ci farà ottenere dipende dal tipo di impianto in questione, dai materiali con cui è stato prodotto, dall’inclinazione dei pannelli, dal fatto se ci siano o meno inseguitori solari, dalla potenza, dalle eventuali ombreggiature. Se l’impianto è di 2 kWp e l’impianto è situato al nord dell’Italia si stima un risparmio sulla bolletta che va dai 300 ai 600 euro all’anno. Nel sud Italia si può arrivare a un risparmio di più di 700 euro. Quindi approssimatamente si può dire che un impianto può essere ammortizzato, ovvero si può considerato ripagato da solo entro un periodo che va da 6 a 10 anni.

In linea di massima una famiglia di 4 persone necessita di un impianto di circa 30 metri quadrati e producente una potenza di 3 kW. Un impianto medio può costare sui 7.000 euro a kW, senza calcolare l’IVA, quindi per un impianto madio di 3 kW si può arrivare a spendere intorno ai 23.000 euro. Per un impianto parzialmente integrato si possono ricevere dal GSE 0,44 euro per kWh prodotta. Quindi con un impianto simile si può risparmiare intorno ai 2100-2800 euro l’anno, calcolando il risparmio sulla bolletta e i ricavi sulla rivendita di energia.

Fotovoltaico chiavi in mano

Fotovoltaico chiavi in manoIl fotovoltaico piace sempre di più. Piace perché è una fonte energetica ecologica, che non comporta conseguenze in danno all’ambiente. Piace perché lascia più soldi nelle tasche dei consumatori a fine mese, poiché, di fatto, si cessa di pagare la bollette elettrica. Piace, infine, perché grazie ai piani d’incentivi attuati da numerosi governi nazionali, alla prospettiva di risparmio si aggiunge quella del lucro, riconoscendosi la possibilità di cedere alla rete di distribuzione l’energia elettrica prodotta in eccesso, dietro un corrispettivo economico. Lo scoglio che induce ancora molti a desistere dall’impresa, tuttavia, è la lunga trafila che bisogna fare, dalla progettazione all’installazione, dalla spesa economica al collaudo, al riconoscimento, ancora, dei contributi e degli incentivi statali.

Si tratta di perdere giorni interi in fila dietro agli sportelli informativi, di rincorrere i tecnici autorizzati affinché rilascino progetti e preventivi, di mettersi a caccia degli enti competenti al rilascio delle autorizzazioni, dei moduli da compilare, dei ricorsi da presentare, delle pratiche da completare. L’impresa è ardua ed in risposta ad una simile esigenza non pochi produttori e rivenditori, oggi, offrono un servizio all inclusive chiavi in mano: dammi mandato, penso a tutto io. In pratica, a chi intende acquistare dei pannelli fotovoltaici, il rivenditore offre un pacchetto completo di sopralluogo e preventivo a costo zero, richiesta di finanziamento presso istituti bancari e finanziarie convenzionate, a tassi fissi, in genere, e più che convenienti, la gestione di tutta la pratica presso gli enti territoriali competenti per il riconoscimento degli incentivi del piano Conto Energia, oltre che progettazione, collaudo ed installazione, assicurazione e garanzia ventennale, com’è chiaro. Insomma, si tratta di pacchetti che rendono il fotovoltaico una scelta conveniente e a portata di mano anche per i meno pratici della burocrazia e per quanti, pur allettati dall’idea, continuino a rimandare in attesa che le cose si semplifichino o che il tempo a propria disposizione sia di più, cosa, che, come ben sanno gli indomiti procrastinatori, in genere, non accade mai!

Smaltimento pannelli fotovoltaici

Smaltimento pannelli fotovoltaiciIl boom del fotovoltaico, complici gli incentivi statali e le politiche verdi sovranazionali, è esploso in tutta Europa già da qualche tempo. Passare all’energia fotovoltaica conviene per almeno tre ordini di ragioni: il risparmio sulle bollette energetiche (in pratica la bolletta viene sostituita dai costi di ammortizzamento dell’impianto, smaltiti nel corso di circa 20 anni);  il guadagno economico, grazie ai piani predisposti dai governi nazionali che premiano i produttori d’energia corrispondendo un tot per ogni KW ceduto alla rete di distribuzione (per i soli impianti grid connected, com’è chiaro); la salute del pianeta, poiché la luce del sole è una fonte energetica pulita il cui sfruttamento non determina il rilascio di sostanze tossiche o comunque nocive per l’ambiente. Se tutto questo è vero, è altrettanto vero, tuttavia, che c’è chi già urla allo scandalo. Pare infatti che le politiche incentivanti promuovano l’oggi senza pensare alle conseguenze sul domani. Il problema trascurato, così si dice, è quello relativo allo smaltimento, tra 15, 20 anni, quando gli impianti, verosimilmente, cesseranno di essere funzionanti, dei materiali che li compongono. Si calcola che nel 2015 dovranno essere smaltite circa 16.000 -17.000 tonnellate di pannelli, che diventeranno 130.000 tonnellate nel 2030.

Le opinioni a riguardo, ad onor del vero, sono tutt’altro che univoche. A fronte del partito degli allarmisti, infatti, v’è chi ribatte che la questione dello smaltimento non è più che una tempesta in un bicchiere d’acqua. Tutti i materiali di cui è composto un impianto fotovoltaico, sarebbero infatti,  perfettamente smaltibili già con le tecnologie odierne: le celle al silicio, materiale già massicciante impiegato nell’industria degli hardware; Il vetro temprato, che si smaltisce come ogni altro vetro. La cavetteria, la solita impiegata in edilizia; e ancora, il doppio stato di Etil Vinil Acetato e le cornici di alluminio, tutti materiali già abbondantemente impiegati ed efficacemente smaltiti in altri settori industriali. Unica eccezione va fatta per i pannelli in cadmio Tellurio, questa sì, sostanza tossica sottoposta a peculiari procedure assistite di smaltimento, e pertanto in fase d’abbandono da parte delle imprese produttrici. Se questo è il quadro, bisogna, invero, aggiungere, che parallelamente al diffondersi dell’impiego di massa del fotovoltaico, si diffondono, di pari passi, le imprese preposte allo smaltimento dei pannelli, imprese che promettono sin d’ora miracoli in termini di riciclo delle componenti dei moduli: circa il 90% del vetro e il 95% dei materiali semiconduttori e fino all’80% del tellurio.

Fotovoltaico a concentrazione

Fotovoltaico a concentrazioneTutti noi, oggi, siano pienamente consapevoli dei benefici legati alla tecnologia fotovoltaica: Energia pulita a costi estremamente contenuti. Il sole, infatti, a differenza dei tradizionali combustibili fossili, non rappresenta una fonte d’inquinamento atmosferico poiché il suo impiego nei processi di produzione di energia elettrica non determina immissioni di anidride carbonica o di altre sostanze nocive nell’atmosfera. Si aggiunga a ciò che si tratta di risorsa praticamente illimitata nel tempo e disponibile ovunque, seppur con maggiori concentrazioni nel sud del mondo, com’è chiaro, il che vale a preservare l’energia fotovoltaica dalle oscillazioni di prezzi cui sono ordinariamente soggetti i combustibili fossili.

A completare il quadro, vanno menzionati gli incentivi statali, che negli ultimi anni hanno riconosciuti ai coraggiosi utenti che siano passati al fotovoltaico rilevanti emolumenti economici, oltre che concrete prospettive di risparmio sulla bolletta. Il problema, tuttavia, è che ad oggi questo tipo di tecnologia richiede un investimento iniziale che non tutti sono in grado di sostenere.  Gli elevati costi dell’impianto sono da attribuire, in particolare, al silicio, un materiale semiconduttore impiegato nella costruzione dei pannelli che svolge la rilevante funzione di trasformare l’energia termica delle radiazioni solari in energia elettrica. Ebbene, una risposta al problema del costo del silicio pare stia arrivando dagli impianti fotovoltaici a concentrazione.

Si tratta, in pratica, di impiegare le stesse celle di un sistema fotovoltaico tradizionale, ma in quantità nettamente ridotta, al fine di abbattere i costi del silicio. La minore quantità di pannelli è compensata, tuttavia, da una maggiore efficienza, ottenuta mediante un grande sistema di specchi che ha la funzione di concentrare la luce solare sulle celle ed ottimizzare l’esposizione. Gli specchi, che seguano il movimento del sole, concentrano le radiazioni su un dispositivo, detto ricevitore fotovoltaico, collocato proprio nel fuoco ottico del sistema, il quale, a sua volta, le comunica ai sistema di pannelli fotovoltaici.  Si evitano, in tal modo, inutili dispersioni di luce, garantendo il massimo dell’efficienza  ad ogni ora del giorno.

Progettazione impianti fotovoltaici

Progettazione impianti fotovoltaiciLa tecnologia fotovoltaica rappresenta oggi una delle più convincenti risposte ad un mercato dell’energia quasi interamente fondato sui combustibili fossili, un mercato che si ostina a proporre a prezzi estremamente elevati prodotti il cui utilizzo andrebbe, se non dismesso, quanto meno razionato in maniera  massiccia, visto i danni provocati all’ambiente.

Il fotovoltaico, all’opposto, mediante l’impiego di uno speciale materiale semiconduttore, una variante di silicio opportunamente trattato, offre, al momento, l’opportunità di ottenere energia pulita a costo quasi zero, con possibilità, addirittura, di rivendere il surplus energetico alla rete di distribuzione elettrica ottenendone un più che ragguardevole guadagno. Unico problema, ovviamente, i costi iniziali di progettazione e realizzazione dell’impianto. Vi consigliamo, pertanto, di affidarvi alle mani esperte di un progettista autorizzato, così da chiarire, anzitutto, il tipo d’impianto più consono alle vostre esigenze. La progettazione di un impianto, infatti, così come i costi di realizzazione, dipendono da una serie di elementi. Anzitutto bisogna tener conto del fabbisogno energetico che per esso s’intende soddisfare. Sarà necessario, a tal fine, operare una stima ipotetica che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare e delle specifiche abitudini di consumo. In secondo luogo si dovrà effettuare una valutazione preventiva, che sia quanto più attendibile, dell’energia che può essere ricavata dall’impianto, avendo riguardo alle peculiari condizioni climatiche del luogo. In tal senso è chiaro che un impianto situato nel sud Italia, a parità di caratteristiche, sarà destinato ad una maggiore efficienza energetica, in ragione della maggiore esposizione alle radiazioni solari rispetto al medesimo impianto collocato nel centro-nord. A seconda dell’area di riferimento, in sede di progettazione potranno, a tal fine, prevedersi specifici correttivi sugli angoli d’inclinazione e d’orientamento delle superfici dei pannelli, o, ancora, dimensionare variamente il generatore, l’inverter e i sistemi di accumulo, così da ottimizzare l’esposizione e la produzione di energia elettrica. Un ulteriore elemento rilevante in sede di progettazione, com’è chiaro, è il tipo d’impianto che concretamente si richiede, se stand alone, isolato, vale a dire, o grid connected, allacciato alla rete elettrica. Gli impianti grid connected, infatti, hanno dimensioni inferiori, non necessitano di serbatoio d’accumulo e richiedono la progettazione del sistema di allaccio alla rete di distribuzione. La progettazione da parte di un tecnico autorizzato, peraltro, in tale specie d’impianto, è un elemento essenziale al fine di accedere  al piano d’incentivi statali previsti dalle finanziarie degli ultimi anni (il piano Conto Energia).

Installazione impianti fotovoltaici

Installazione impianti fotovoltaiciGli impianti fotovoltaici, come molti ormai sanno, sono delle autentiche centrali energetiche in miniatura. La struttura base di un impianto si compone di speciali celle costituite in prevalenza da silicio trattato, che sono in grado di convertire le radiazioni che promanano dal sole in energia elettrica continua, pronta a qualsiasi impiego, domestico, industriale o agricolo che sia. Il fotovoltaico è una scelta che conviene, sia perché comporta un immediato abbattimento delle spese per l’energia elettrica, sia perché il governo nazionale ha varato un interessante pano d’incentivi, chiamato Conto Energia, che riconosce, ai produttori di surplus energetico, una retribuzione di tutto rispetto per ogni KWh ceduto alla rete.

L’installazione dei pannelli non è un’operazione particolarmente complessa. Su internet è possibile trovare manuali e tutorial di ogni genere ed in ogni lingua che spiegano, passo per passo, come installare, se non addirittura, come creare dal nulla, un impianto fotovoltaico. E per venire incontro alle esigenze di una utenza molto motivata ma non sempre in possesso delle disponibilità liquide necessarie a sostenere i costi dell’impianto, numerose aziende hanno messo in commercio prodotti pronti per l’uso e di semplice installazione. Poiché, tuttavia, sempre di corrente elettrica si tratta,  e poiché l’accesso agli incentivi statali richiede la presentazione di una speciale certificazione che soltanto un tecnico abilitato può rilasciare, è bene evitare le improvvisazioni e mettersi nelle mani d’un esperto. Potrete consultarne di diversi, così da ottenere svariati preventivi da confrontare, perché in genere tutte le aziende offrono un primo sopralluogo gratuito. Se è vero, per un verso, tuttavia, che è necessario che l’installazione venga fatta da mani esperte, è altrettanto vero che internet può comunque rivelarsi una risorsa utile per due ordini di ragioni. Anzitutto per identificare la rete di tecnici che operano nella vostra zona e le eventuali offerte e promozioni del momento. In secondo luogo per chiarirvi preventivamente le idee sul tipo d’impianto da istallare, tenuto conto delle vostre esigenze energetiche ed economiche e dell’uso che intendete farne. Come qualsiasi settore tecnico, il fotovoltaico ha caratteristiche ben precise ed un suo linguaggio settoriale, ed un’infarinatura di base vi sarà d’aiuto, all’incontro con il tecnico, ad essere chiari e precisi nel formulare le vostre richieste, e, probabilmente, a sembrare anche più competenti di quanto, in effetti, non siate. Il che, quando si tratta di concordare prezzi, non guasta mai!